Sapevi che le banche hanno cambiato i criteri per concedere credito alle imprese? 

I criteri di erogazione di prestiti e linee di credito alle imprese da parte delle banche sono ormai cambiati per aderire alle recenti Linee Guida Eba-Gl Lom (Linee Guida sulla origine e monitoraggio dei prestiti).

Ora più che mai in qualsiasi banca tu vada le cose che ti verranno chieste e i criteri con i quali la tua impresa sarà valutata saranno i medesimi. La sicurezza fornita per i prestiti concessi alle imprese grazie alle garanzie assume ormai una posizione meno rilevante visto che è dimostrato quanto costoso sia comunque recuperare ove possibile tali garanzie oltre che avere crediti non performanti (NPL) nel bilancio di una banca.

Il focus si sposta verso la capacità dell’impresa di generare entrate e flussi di cassa ed assumono per questo aspetti importanti quali la capacità di rientrare dei propri debiti ed indicatori quali il DSCR.

A questo si aggiunge che aspetti legati all’ambiente, al sociale e alla governance (ESG) diventano criteri importanti anche per le imprese di dimensioni più ridotte anche se la parte del leone nella nuove concessioni sarà sempre e comunque svolta dagli indicatori di reddittività futura senza i quali non sarà possibile come imprese essere finanziati.

La richiesta di queste nuove informazioni richieste alle imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, sottolinea la necessità di un cambio culturale, evidenziando il ruolo cruciale che avrà il controllo degli aspetti finanziari a discapito di quelli economico patrimoniali che fino a ieri la facevano da padrone.

Serve quindi una visione prospettica della propria impresa, un monitoraggio continuo e esteso delle dinamiche aziendali che solo tramite un Business plan può essere prodotta. Inoltre gli imprenditori dovranno sempre più strutturarsi per elaborare e controllare bilanci infrannuali, budget e piani aziendali.

È quindi un obbligo per le imprese la riclassificazione dei bilanci storici, con almeno gli ultimi tre esercizi, insieme alla preparazione di documenti contabili infrannuali e prospettici sotto forma di business plan.

Il consiglio è quello di attuare questa riclassificazione considerando il trend storico in relazione a indicatori specifici come:

  • variazione del fatturato,
  • Ebit,
  • Ebitda,
  • capitale circolante netto operativo,
  • rapporto tra posizione finanziaria netta ed Ebitda che non deve essere superiore a 6 
  • debt service coverage ratio (con valori superiori a 1,1 ritenuti adeguati dalla banca),
  • leva finanziaria e
  • interest coverage ratio.

L’andamento di eventi monitorati dagli istituti di credito tramite la centrale rischi è altresì cruciale per individuare possibili segnali di squilibrio economico-finanziario.

Non sono più per questo accettati sconfinamenti (utilizzi oltre l’accordato) o segnalazioni in “Past Due”, ovvero i crediti scaduti o sconfinanti da più di 90/180 giorni, che rientrano nel novero delle posizioni in default. Gravissima e bloccante per qualsiasi nuova erogazione la rata non pagata di un finanziamento negli ultimi almeno 12 mesi. Importante diventa per questo la conoscenza della Centrale rischi.

Se interessato all’argomento tra le risorse gratuite del sito Bilancio Utile è possibile trovare molti spunti a riguardo. 

Oltre a questo altri TRIGGER di fondamentale importanza sono:

  • i debiti scaduti verso dipendenti
  • i debiti verso enti fiscali e previdenziali,
  • ultimi due bilanci in perdita,
  • riduzione del fatturato superiore al 30%,
  • riduzione del patrimonio netto superiore al 50% rispetto all’esercizio precedente.

Le banche non hanno intenzione di divulgare i criteri di valutazione che applicano e per questo è consigliabile affidarsi a strutture professionali in grado di offrire tale consulenza.

Tra i servizi offerti sul sito Bilancio Utile è, oltre che possibile costruire un Business Plan, un analisi del rating e della Centrale rischi procedere con un’autovalutazione utilizzando il modello sviluppato dal Fondo di garanzia per calcolare la probabilità di inadempimento dei beneficiari e sapere quanta garanzia eventualmente risulta spendibile sul sistema.

Conoscere i criteri con i quali le banche valutano le imprese è quindi attività sicuramente oggi fondamentale per ottenere credito in poco tempo e alle migliori condizioni riducendo quella asimmetria informativa che porta il piccolo imprenditore a non comprendere ancora oggi come viene valutato dalla banca, non capire perché la banca gli riduce il credito o non gli concede un finanziamento richiesto. La banca a sua volta lamenterà sempre la scarsità di informazioni fornite dall’imprenditore o l’inadeguatezza delle stesse che le impediscono di valutare adeguatamente il rischio cliente.


Migliorare il rapporto banca/impresa significa passare attraverso il superamento di questa asimmetria informativa.
Per farlo serve la conoscenza delle attività da implementare al fine di uno scambio di informazioni dalle banche all’impresa e dall’impresa alle banche congruo.
E’ importante quindi oggi prepararsi, acquisire competenze e fornire maggiori informazioni per gestire al meglio l’incontro con la banca prima di avanzare una richiesta di affidamento.

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