Il Business Plan: la guida essenziale per il successo imprenditoriale.

 

 

Crea il tuo BUSINESS PLAN e raccogli da SUBITO i frutti di questo sempre più importante investimento 

Sono molti gli imprenditori che si lamentano delle difficoltà del fare impresa in Italia e hanno perfettamente ragione.
Il mercato, la concorrenza sfrenata, le tasse, il costo delle materie prime, il costo del personale hanno ridotto molto i margini e guadagni. Ne segue che il rischio di LAVORARE tanto e raccogliere poco è molto alto.
Senza per questo uno strumento cruciale che svolga un ruolo chiave nel plasmare il successo di qualsiasi impresa: il Business Plan. 

Scopri quale segreto conservano le imprese che hanno sempre sotto controllo il polso della situazione, non corrono rischi, non sbagliano un colpo, assumono, investono e sembra che siano sempre baciate dalla fortuna.

QUALI SONO LE DIFFERENZE: 

IMPRESE VIRTUOSE

  • Hanno deciso di mettere i propri rischi su carta
  • Sono finanziate e corteggiate dalle banche
  • Studiano prima l’efficacia dei loro progetti per poi renderli concreti
  • Correggono la rotta in corsa evitando ulteriori perdite di tempo e denaro. 
  • Verificano in seguito se le previsioni fatte sono state rispettate per cercare nel caso di capirne le motivazioni
  • Sfruttano agevolazioni e vincono bandi per sostenere i propri investimenti

IMPRESE SEMPRE IN DIFFICOLTÁ

  • Investono sulla base di proprie sensazioni e senza alcuna certezza
  • Non hanno  alcuna idea di quello che sarà il loro futuro prossimo
  • Sono sempre indaffarati ed impegnati nella gestione dell’ordinario
  • Le banche non le affidano o se lo fanno poco e a condizioni altissime
  • Non hanno mai beneficiato di alcuna agevolazione o contributo per sostenere i propri investimenti
  • Faticano a pagare e trovare personale disposto a lavorare

Grazie alla redazione di un Business plan siamo riusciti ad anticipare tutta una serie di situazioni che hanno migliorato il nostro cash flow, rating, rapporto con le banche.
Questo ci ha portato a risultati che non sarebbero stati neanche immaginabili proprio perché non programmati e definiti in anticipo. 

Alberto Martinelli

CEO, R.T.M. SRL

Immagina cosa succederebbe se costruissi una casa senza progetto?

Ti sei chiesto perché nel mondo delle costruzioni ci sono gli architetti e costruttori che prima testano e verificano la corretta impostazione della tua casa su carta (e anche facendo così qualche errore lo commettono?)

Lavorare senza avere sotto gli occhi un Business Plan da seguire significa trasformare ogni seppur minimo errore in costi altissimi di revisione e reinvestimento. Sarebbe tanto per capirci come costruire casa iniziando a scavare un buco con in mano una pala senza la minima traccia del progetto da seguire.

Non credi? Eppure sono ancora tante le aziende che lavorano così sulla base di sensazioni e scelte dell’ultimo minuto. 

Perché nel fare impresa in Italia poche imprese hanno un Business Plan che tracci un percorso da seguire e che limiti al minimo errori, sbagli e sprechi evitabili?

I motivi (scuse) sono i seguenti:

“ABBIAMO
AVUTO
ESPERIENZE
NEGATIVE”

Non crediamo in questa forma di investimento o nei consigli di gente in giacca e cravatta che porta con le sue analisi solo nuovi problemi e guai (e non conosce nulla del mestiere).

“nessuno
lo faceva
prima”

Sappiamo che in passato sono state molte le imprese che hanno raggiunto il successo senza bisogno di alcuna pianificazione anche se su terreno assai diverso, meno difficile ed articolato di oggi.

“non
troviamo
il tempo”

Non abbiamo tempo per la pianificazione. Il cliente, il dipendete, il fornitore, l’urgenza dell’ultimo minuto riempiono completamente la nostra giornata lavorativa.

“non siamo
fatti per
le analisi”

Abbiamo scarsa cultura o attitudine verso i numeri, il controllo, la lettura di dati e di indici di performance. Preferiamo fare quello per cui siamo nati o capaci ovvero gestire la nostra impresa nel concreto.

Ora davanti a tutti questi alibi cambiare approccio non è semplice.

Ma chi vuole oggi fare impresa e superare brillantemente questa prova non può vivere di sensazioni e deve agire costruendo la sua mappa al fine di evitare  – e come spesso accade – COSTI non previsti che possano mettere in difficoltà le casse dell’impresa ed impedirne la sua natura prosecuzione.

Perché a differenza di quello che si pensa le uniche certezze che un piano previsionale può darti non sono i RICAVI (ma i COSTI).

I costi devono essere il punto di partenza di un qualsiasi Business Plan e non, come spesso succede, i ricavi spesso inseriti con leggerezza nelle rispettive celle anno per anno  immaginando una crescita esponenziale che poi mai si verifica. 

LA DOMANDA
GIUSTA DA FARSI È:

Quanto fatturerò per i primi 3 mesi? NO

Quanto mi costerà partire anche se non fatturassi un centesimo? SI

La ricetta per un buon Busines Plan 

Tutto questo è semplicemente possibile attraverso un Business plan all’interno del quale simulare Best e Worst-case che l’impresa, a fronte del proprio piano di investimento, dovrà affrontare. In pratica attraverso questo documento si andrà ad inscenare attraverso previsioni curate lo scenario PEGGIORE e quello MIGLIORE che potrà verificarsi valutando attentamente rischi, opportunità, punti di forza, di debolezza non escludendo le possibili minacce che nel frattempo potrebbero insorgere.

Un documento che una volta costruito verrà di anno in anno rendicontato con i dati reali ottenuti che, nel caso non corrispondessero alle previsioni fatte, permetteranno di riflettere sul perché non verificatesi correggendo quanto prima gli eventuali errori commessi.

 

Non mancherà di fatto in questo BUSINESS PLAN nulla con un approccio forward-looking basato sull’attento esame della documentazione prospettica economico-finanziaria significativa d’azienda:

  • il piano aziendale strategico e i piani operativi, comprensivi delle simulazioni economico- finanziarie relative allo scenario base atteso il budget d’esercizio, comprensivo del budget di tesoreria a 12/18 mesi;
  • la valutazioni d’impatto di possibili scostamenti dagli obiettivi (impatto dei rischi e prove di stress) sui principali indicatori chiave  (Key Performance Indicators – KPI) definiti dalla direzione societaria su base stocastica e multi-scenario e relativa all’adeguatezza patrimoniale e alla situazione di liquidità, ivi compresa la posizione dei debiti finanziari verso banche, società finanziarie e altri soggetti finanziatori non bancari;
  • la valutazione finale della prospettiva di continuità aziendale, sia funzionale che operativa.

 

L’adeguatezza finanziaria prospettica si commisura al livello di liquidità associato alla capacità d’indebitamento finanziario d’impresa sostenibile, in un ragionevole arco temporale (ad esempio cinque anni).

Alcuni esempi di  Key Performance Indicators sintomatici sono:

  • il Debt Service Coverage Ratio (DSCR);
  • la posizione finanziaria netta (indice della struttura finanziaria), rispetto la natura degli asset patrimoniali.

Il professionista incaricato dovrà valutare, sia in condizione inerziale (steady state) che multi- scenario, l’impatto del rischio di liquidità sul DSCR e sulla posizione finanziaria netta d’impresa, anche in ipotesi di condizioni operative avverse

Verranno inseriti costi fissi, variabili, previsioni di vendita, investimenti, ammortamenti, iva da pagare e ricevere, tasse da pagare, fonti di finanziamento dirette ed indirette e tutto quello che muoverà le 4 dimensioni del tuo bilancio ovvero: patrimoniale, economica, finanziaria e il tempo.

Proprio così perché mentre la dimensione patrimoniale ed economica ci daranno indicazione di quello che sarà il bilancio che andremo con il commercialista negli anni a presentare l’attenzione sarà concentrata soprattutto sulla dimensione finanziaria e sulle scadenze dei nostri progetti. Sono infatti oggi queste le due variabili che decidono le sorti delle imprese e non prevederle risulta molto grave.

È quindi possibile ottenere i risultati sperati dalla tua impresa in modo chiaro e semplice attraverso la pianificazione proteggendoti dal rischio che i tuoi sogni si frantumino appena partito e prima che tu possa intervenire.

Per farlo hai bisogno di Business plan l’elemento essenziale che non può mancare nel puzzle del tuo modo di fare impresa.

Un documento gradito a banche e stakeholders che ti useranno come esempio virtuoso a discapito dei tuoi concorrenti che ne saranno privi.

Contattaci e chiedi un primo incontro per verificare insieme se il servizio fa al caso tuo, con quali tempi costi e modi verrà realizzato.

“Oggi chiedere credito senza un BP non è possibile. Le banche vogliono vedere i flussi che andrai a generare, sapere cosa andrai a finanziare, quali attivi daranno seguito alle tue previsioni oltre alla verifica di tutti gli indici che confermano la tua capacità di rimborso. Tra questi il DSCR di periodo ovvero l’indice che per antonomasia dimostra che il rapporto tra la tua capacità di generare cassa e i debiti che dovrai nel frattempo onorare è superiore almeno a 1,1.”

Dott. Tescari Alessandro

 

Chiama subito il numero 02/82396866 e chiedi un primo incontro per verificare costi, tempi e modi di realizzazione di questo ormai essenziale servizio. 

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