Lo scorso 5 luglio, a ROMA, la Fondazione Nazionale dei Commercialisti (FNC) ha presentato il suo Rapporto 2016.
I dati emersi parlano chiaro e dicono che il Fisco telematico e’ ormai una realtà, mentre i costi per gestire la professione sono cresciuti ulteriormente.
La soluzione sembra essere quella del commercialista di base, che in via “esclusiva ed autonoma” fornirebbe assistenza ai 3,7 milioni di contribuenti minori che non sono in grado di gestire autonomamente la fiscalità.
Questa nuova figura verrebbe pagata dallo Stato attraverso i contributi dei cittadini con un ritorno (e risparmio) sui controlli e sul maggior gettito erariale.
Il commercialista di base avrebbe anche l’obiettivo di attirare a se le nuove generazioni di laureati che si stanno allontanando da questa professione.
Raccontata così sembra l’ennesima “Idea da Convegno” :non può che non trovare l’approvazione di tutti.
Avrei voluto proprio partecipare, chissà quanti applausi e sorrisi.
O forse musi lunghi, chi può dirlo?!
Mi chiedo pero’ dove sia la strategia?!
E’ come se ad un chirurgo di fama proponessero una scrivania come medico di base in un paesino di 2000 anime.
Possibile che nessuno si chieda perchè in Francia i commercialisti sono 18.000 mentre in ITALIA sono circa 116.000?
Lo Stato con il processo di digitalizzazione in atto si sostituirà al ruolo del commercialista ed i numeri raccontano gia’ questo film.
La fiducia assoluta nella professione molti imprenditori la stanno perdendo perchè, come scrivevo mesi fa in maniera forse troppo eccessiva, i loro consigli non sono più poi cosi’ di moda.
https://bilancioutile.com/consigli-del-commercialista-uccidono-la-tua-pmi-ti-rovinano-la-vita/
Gli imprenditori hanno bisogno di nuove idee e nuovi spunti per combattere la crisi e ridare slancio alla propria azienda.
Pagare solo per un servizio di consulenza fiscale diventa una commodity che non richiede l’iscrizione ad un albo, crediti formativi, principi di etica e deontologia.
Nonostante questo ,il mio articolo, (soprattutto sul social dei professionisti), ai più non e’ piaciuto e si e’ preferito negare l’evidenza, mettendola squisitamente sul piano personale.
Ma e’ lecito che una categoria di professionisti chieda in sostanza di essere assunta dallo Stato, per risolvere la propria situazione di crisi?
L’errore capitale è pensare che si possa affrontare il futuro indietreggiando e non ammettendo che intorno al 2050 la consulenza fiscale non sarà più in mano ad un professionista ,ma archiviata all’interno di qualche server dall’altra parte del mondo.
La soluzione e’ nelle collaborazioni.
Il mercato cerca soluzioni e l’Italia e’ il luogo in cui queste nuove soluzioni mancano.
Marketing, Sistemi di organizzazione della propria finanza, capacita’ di parlare agli investitori istituzionali, ristrutturazioni del debito, mediazione con le banche e altro ancora.
Sembra banale, culturalmente siamo ancora lontani, ma dobbiamo arrivarci.
Perché la consulenza aziendale, quella vera, quella fatta di professionisti che lavorano insieme, senza cercare di portarsi via il cliente a vicenda, salverà molte vite.
BUON FUTURO!!!