Spesso succede che alcuni argomenti vengano per anni ignorati per risalire agli onori della cronaca in pochissimo tempo.
Vi ricordate la storia dello Spread durante il passaggio del Governo Monti?!
Fine 2011.
Ovunque si parlava di Spread e, tale discussione, aveva in alcuni casi preso il sopravvento su temi quali l’ultimo fidanzato di Belen, il nuovo ospite di Barbara d’Urso o l’ultimo rigore dato alla Juventus…
Per fortuna ora l’allarme e’ rientrato.
Restringendo il focus sul tema del mio Blog, che è quello delle Piccole e Medie Imprese italiane, un argomento oggi abusato è certamente la Centrale dei rischi.
Un tempo non molto lontano, prima del 2008, nessuno sapeva neanche cosa fosse la Centrale Rischi o dove si trovasse la banca d’Italia.
Oggi operatori del credito e NON ne parlano con frequenza e disinvoltura da spavento inflazionandone il valore e soprattutto l’attenzione che questo delicato documento comporta.
Il fatto che se ne parli non dico non sia un bene, anzi. Ma non tutti ne possono parlare specialmente chi fino a ieri faceva altro (e non sono pochi).
Perché come ripetuto sul mio canale Bilancio Utile o come ricordato in qualche puntata del podcast “CrediCast Chiacchere spicciole sul problema del credito“ la Centrale rischi risulta importante e fondamentale nel rapporto che le Imprese hanno con il credito per i seguenti motivi:
- E’ il documento più aggiornato che gli investitori riescono a leggere sul nostro comportamento finanziario;
- Serve monitorarla perché spesso possiamo al suo interno trovare errate segnalazioni da noi non dipendenti e che vanno subito corrette;
- La sua buona o cattiva gestione influisce in maniera determinante sul rating, quindi sul costo del denaro e sui rapporti banca (e di conseguenza sul sonno di molti imprenditori).
In questo articolo voglio suggerirti 9 IMMUTABILI tecniche per migliorare la gestione della tua Centrale rischi e il suo andamento.
Sono accorgimenti che scommetto tanti gestori – che lavorano in banca – neanche conoscono o non hanno mai avuto la voglia e pazienza di spiegarti.
Logico che, se liquidi, paghi i fornitori e le rate dei finanziamenti e non sconfini mai dagli importi che la tua banca ti ha concesso come fido o scoperto di c/c, potrai sottovalutarne l’andamento;
Così dicevano tanti imprenditori che non sono diventati miei clienti e ho poi scoperto in un attimo aver visto cambiare completamente la rotta del proprio credito e l’affetto che le banche avevano nei loro confronti.
Hai presente?! Ne hai mai sentito parlare?
In ogni caso ti consiglio di metterti comodo perché in questo articolo non troverai solo delle informazioni che puoi reperire altrove ma un vero e proprio processo che – se seguito – ti porterà veri risultati da subito tangibili in quello che è il tuo rapporto con le banche.
Se anche pensi di essere lontano da questi pericoli e che la tua azienda non ne abbia bisogno prosegui nella lettura che un pò di fieno in cascina non guasta mai.
Perché?!
- Un calo del fatturato,
- Un ritardo sui pagamenti dei tuoi clienti (per questo segui il nostro PODCAST dove il mio compagno Luca Cappello è un esperto in materia),
- Un credito che dovremmo invece mandare a perdita
sono il normale percorso che, prima o poi ,affrontano anche gli imprenditori MIGLIORI.
Quando succede questo – e non si è abituati o preparati – ci si trova spesso ad un bivio:
- Pagare un fornitore generando uno sconfinamento rispetto a quello che la banca mi ha accordato in centrale rischi per non pregiudicare i rapporti con chi mi offre prezzi da sempre buoni?
- Farlo aspettare e pagare la rata del finanziamento in scadenza?
- Utilizzare i soldi per non sconfinare sul c/c che volevo usare per altre esigenze?!
Un bel dilemma che però può essere risolto con comportamenti e regole che migliorano e salvaguardano notevolmente il tuo profilo di rischio nei confronti di TUTTI gli investitori istituzionali.
Le conseguenze sono – per aziende di discrete dimensioni che trascurano questo – LETALI.
Vale quindi la pena metterti comodo e proseguire nella lettura perché t’assicuro non sarai deluso.
Un tuo commento, la tua esperienza e qualsiasi appunto che possa tornare interessante alla causa che stò portando avanti con il mio BLOG Bilancio Utile non può che essere ben accetta.
Ed ora vediamo insieme “le 9 IMMUTABILI leggi per una diligente Centrale rischi.”
“Scopri come migliorare il tuo rating, senza sforzi e anche se hai sempre pensato non fosse possibile.”
LEGGE Numero 1 – Non abusare nelle richieste di prima informazione presso le banche e gli Istituti finanziari ove non sei cliente.
Spesso con leggerezza si firmano richieste di prima informazione (autorizzi una banca dove non sei cliente a vedere la tua Centrale rischi per determinare il tuo rating) soprattutto quando manca la liquidità in azienda e si sceglie, mal suggeriti dai consulenti improvvisati sul territorio, il classico giro delle 7 banche.
Questo e’ un errore madornale perché per i sistemi di rating leggere che hai incontrato 7 banche che hanno richiesto la tua Centrale rischi e solo una ti ha finanziato significa che le altre 6 non ti hanno gradito come cliente e questo significa per la macchina che ti giudica Rating in caduta libera.
Certo che magari hai rifiutato le altre 6 proposte ma la macchina che legge il tuo giudizio ha questo automatismo che tu ci creda o no.
Quindi mi raccomando andiamoci piano prima di firmare documenti (e questo dovrebbe valere non solo in questo caso) che la banca ci propone rassicurandoci che non ci saranno problemi.
Regola 2 – Le linee autoliquidanti devono avere sempre un serbatoio costituito da quelle a revoca.
Andiamo un pò sul tecnico.
Quando chiedete linee “autoliquidanti” costituite dal denaro che la banca vi ha anticipato, a fronte della presentazione di fatture e crediti commerciali, queste devono sempre essere supportate da un serbatoio di linee a revoca (scoperto di c/c) con la banca ove aperto il rapporto.
Se infatti alcune fatture risultassero impagate gli importi anticipati saranno coperti dalla banca attingendo dal c/c, e se il fido non è capiente finiremo certamente in sconfinamento.
Il valore medio dei crediti scaduti (una parte in centrale rischi avrà il codice impagato) ne determina a grandi linee l’importo necessario.
LEGGE Numero 3 – Mai uscire dal fido (sconfinare) o essere insolventi per più di 90 giorni.
Un innocuo sconfinamento, che nasce quando utilizzi più credito di quello che la banca ti ha concesso, ha un effetto negativo sul tuo “andamentale” (cioè come la banca è solita chiamare il tuo atteggiamento finanziario) e quindi penalizza il giudizio che l’istituto di credito ha della azienda.
E’ comunque da evitare ma se questo sconfinamento si ripete e diventa continuo superando i 90 giorni consecutivi il suo “valore” (secondo un sistema utilizzato dalla Banca) cambia e diventa a questo punto estremamente penalizzante nei riguardi del soggetto interessato!
Se manca liquidità e proprio non riuscite a farne a meno lavorate per evitare che il vostro codice di stato del rapporto cambi.
Come possibile evitare la segnalazione di sconfinamento oltre i 90 giorni?
L’unico metodo e’ quello di “far girare” l’insoluto/sconfino sulle varie banche con cui si lavora interrompendone la continuità su una banca e girandola su altre.
Serve per questo impegno e dedizione nel monitorare tale aspetto ricoprendo il conto dove avete sconfinato o non avete pagato una rata attingendo soldi da un altro conto in un’altra banca, (che certo registrerà un nuovo sconfinamento in sostituzione del vecchio avete ricoperto).
Quando saldate l’arretrato o parte di esso inoltre specificate FORMALMENTE che il pagamento è da imputare alla rata più vecchia e non all’ultima!
Regola 4 – Oltre i 180 giorni sei fuori dal circuito delle aziende bancabili
Se non devi sconfinare per 90 giorni guai farlo per più di 180 giorni.
Non sei stato in grado di far girare su più banche un insoluto per non superare i 90 giorni fai qualcosa per non superare i 180 giorni o puoi veramente rischiare di chiudere e fallire!!!
Oltre questo limite temporale un ritardo, un insoluto o sconfinamento, si trasformano in stato di vero e proprio default o tecnicamente sofferenza o PAST DUE.
Difficilmente potrete risolvere questo stato di segnalazione in pochi mesi e il vostro profilo come cliente sarà compromesso con mesi,se non anni, di buona condotta per poter tornare tra le braccia e grazie delle banche.
Regola 5 – Scegli la linea a revoca se sei proprio in difficoltà e non sai dove scaricare la tua tensione finanziaria.
Se proprio non riuscite, manca liquidità e non potete rimanere entro gli affidamenti concessi, scegliete almeno di sconfinare su una linea a revoca e non a scadenza.
E’ infatti molto meno dannoso intaccare le linee a revoca che il non pagare per esempio le rate di un mutuo/leasing/finanziamento perchè interpretato sulla revoca come un evento magari eccezionale e non programmato sul quale potete recuperare.
Regola Aurea quella di cercare sempre di alternare, come detto prima, gli inadempimenti periodicamente da una banca all’altra.
Questo, non mi stancherò mai di ripeterlo, vi consente infatti di proteggere il più possibile il vostro andamentale e il rapporto con il sistema banca.
Regola 6 – Fate girare il denaro sui diversi conti dove siete magari piu’ liquidi.
Avete una rata in scadenza e prima di non pagarla andate a verificare se avete altre linee a breve termine,come ad esempio scoperto di c/c, sottoutilizzato e usate questo margine prima di permetterne la segnalazione dando,come già’ detto, priorità alla linea a scadenza.
Sembrano cose ovvie ma MAI o difficilmente in azienda c’è qualcuno che presti o sia in grado di prestare attenzione a questi passaggi.
Regola 7 – Non abbiate paura di pagare gli interessi su un maggiore accordato rispetto all’utilizzo.
Cercate sempre di tenere un margine tra gli utilizzi e l’accordato di almeno il 20%. In presenza di linee “tirate” ridiscutete gli importi concessi con la banca.
Se non riuscite a rimanere entro gli affidamenti concessi dalla banca, perché il fatturato è aumentato con conseguente incremento dei crediti commerciali da anticipare in banca e maggiori costi da sostenere nei confronti dei fornitori, o perché avete concesso maggiori dilazioni di pagamento a clienti storici che sono un attimo in difficoltà, agite ed anticipate il tutto chiedendo un adeguamento delle linee concesse in banca.
Il valore potete calcolarlo facendo la media degli sconfini degli ultimi mesi considerando sempre il margine di sicurezza suggerito.
Regola 8 – Le linee a revoca devono stare sotto il margine di sicurezza e sopra la soglia minima di utilizzo
A fonte di un accordato di 100 l’utilizzo deve restare al massimo al 75/80% dell’affidamento concesso.
Il rating ne beneficierà e poi attenzione che spesso se si lavora a fido totalmente utilizzato sulle linee, sopratutto a revoca, senza saperlo (neanche il gestore banca spesso conosce questo dettaglio) ti vengono caricati interessi e competenze dalla banca che, tu non vedi, ma ti fanno sconfinare, e siamo quindi di nuovo da capo.
Dovete però cercare anche di non utilizzare troppo poco la linea concessa.
Non rimanete al di sotto del 40% dell’affidamento concesso, se cioè avete uno scoperto di c/c pari a 10 cercate di utilizzarne almeno 4.
Sottoutilizzare le linee a revoca potrebbe essere sintomo di una situazione congelata su altre linee di altri tuoi istituti e questo potrebbe non piacere alla banca.
Regola 9 – Distribuite equamente il credito anomalo.
Non concentrate il credito che risulta più rischioso o problematico sempre su un unico istituto. Avere un andamentale sempre sconfinato porta alla lunga la banca a rivedere la posizione e aumentarne i tassi o scegliere,nel peggiore dei casi, di uscirne.
Siamo alla FINE.
Fate buon uso di questo articolo mi raccomando.
Se volete approfondire il tema centrale rischi ci sono ben 2 video riepilogativi da scaricare sul mio Blog al prezzo della vostra migliore email.
Potete anche iscrivervi al mio canale YouTube.
Oggi trovate oltre 50 video dedicati alla gestione finanziaria della Piccola Media Impresa.
Bene, fatto questo su come gestire correttamente la vostra centrale rischi non avete più scuse.
Condividete l’articolo o lasciate un commento se vi è piaciuto…e non smettere mai di informarvi!!!
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Buon futuro.
Ottimo e chiaro articolo
Grazie mille Marco. Spero possa esserti d’aiuto. Nel caso non esitare tramite il BLOG a contattarmi.
A presto.
Una domanda: ma i 90 giorni dello sconfinamento oltre fido si intendono come solo giorni lavorativi o giorni contabili comprensivi dei festivi?
Grazie
Buonasera Gianni, i 90 giorni si intendono comprensivi dei festivi.
Saranno visibili al sistema due mesi dopo l’effettiva segnalazione.
Detto questo oggi creano allarme i 30 gironi.
Se arriviamo ai 90 siamo di fatto classificati prossimi al default e consiglio sempre di interevneire prima e con la massima urgenza.
Le segnalazioni in centrale rischi infatti anche se risolte restano nel calcolo del rating per almeno i successivi 12 mesi.
Sul medio lungo termine l’impatto, rispetto al breve, e’ una macchia indelebile.
Ps: per saperne di più vada sul Blog http://www.bialancioutile.com e scarichi le risorse gratuite che trattano molto bene il tema.
A presto e grazie per essersi interessato al mio Blog.
Passaggi chiari e condivisibili. Molti di questi attengono alle regole della buona tesoreria aziendale per la quale tutte le aziende anche piccole si stanno attrezzando con strumenti anche semplici.
Quello che invece non ho ancora compreso relativamente alla CR e’ se nell andamentale oltre agli insoluti che non mi vengono pagati da clienti e che avevo anticipato e che sicuramente incidono sulla Cr. entrino in qualche modo anche le riba che io azienda non pago ad un mio fornitore per esempio per vizzi di fornitura. Entrano nel Rating e come? Non ho trovato risposte certe e documentate ancora.
Ciao Mauro e grazie per l’apprezzamento.
Il problema del Rating bancario di un’azienda (o paradosso) è che se non ti pagano gli altri ne sconti tu le conseguenze.
Peggiora il tuo Rating (e non quello di chi non ti paga).
Per rispondere alla tua domanda fare cassa sui fornitori (per motivi diversi) non incide direttamente sul tuo profilo credizio in termini di centrale rischi.
Certo alla lunga aumenteranno i debiti e questo verrà prima o poi verrà rilevato ma non in CR.
Paradossalmente questo è il mestiere più vecchio del mondo e i flussi di cassa inizialmente ne saranno favoriti.
Eccezione se il tuo debito è stato factorizzato pro soluto.
In questo caso il tuo ‘non essere regolare’ sarà visualizzato dalla centrale rischi perché il debito da commerciale viene inquadrato come finanziario.
Oltre a questo sottolineo che, la tua non regolarità nei pagamenti, potrebbe peggiorare il tuo punteggio rilevabile attraverso servizi di informazion commerciale sempre più spesso utilizzato come indagine da parte di numerosi clienti.
Tradotto in parole povere:
Se non stai pagando per vizi di forma il Rating bancario in termini di centrale rischi potrebbe non essere direttamente interessato ma suggerisco sempre,per evitare incomprensioni o messaggi sbagliati,di comunicare la nostra buona fede a tutti i nostri interlocutori finanziari.
La trasparenza paga sempre!!!