L’accesso al credito per le PMI italiane è destinato a subire significative trasformazioni nel 2024. Particolare riferimento va fatto alle modifiche apportate al Fondo Centrale di Garanzia (FCG) che garantisce gli affidamenti offerti dalle banche e altri operatori finanziari alle PMI.
Nuove disposizioni influenzeranno infatti a seguito di un nuovo emendamento la portata e la natura delle garanzie offerte alle imprese, delineando un quadro diverso e adattato alle mutevoli esigenze economiche.

Importo massimo garantito e esclusione delle imprese rischiose.

L’emendamento conferma l’importo massimo garantito per singola impresa a 5 milioni di euro di garanzia, ma introduce raffinate regolamentazioni.
La conferma di questo importo è molto importante perché se si fosse ritornati alla cifra massima di 2,5 milioni di Euro di garanzia molte imprese in sede di rinnovo si sarebbero trovate scoperte. Le imprese considerate più rischiose, identificate nella fascia 5 del modello di valutazione del credito, sono invece questa volta escluse dalla copertura del Fondo Centrale di Garanzia (FCG).
Il modello di valutazione del mertio del credito delle impresae sostituisce il credit scoring. Tale modello utilizza un set informativo più ampio rispetto ai modelli di credit scoring e permette la definizione di una probabilità di default (PD) del soggetto beneficiario finale.
La struttura fonda su due modelli elementari: Modulo economici-finanziario (dati di bilancio) e Modulo andamentale (Centrale rischi e Credit Bureau per la dinamica dei pagamenti).
La valutazione del modello è espressa su una scala di 12 classi raggruppabili in 5 fasce che sintetizzano il merito di credito.

Il modello esclude dall’accesso alla garanzia del Fondo le imprese rientranti in fascia 5, imprese con una PD superiore al 9,43%.

Fondo Centrale Garanzia

Importante per questo prima di chiudere il bilancio 2023 verificare l’appartenenza o non a questa fascia soprattutto se si hanno fidi a scadenza con garanzia Fondo Centrale di Garanzia (FCG) che potrebbero non essere rinnovati. Va di fatto fatta un analisi prima di chiudere il bilancio proprio perchè la fascia di appartenenza lavora principalmente sugli ultimi due bilanci depositati. Contestualmente, l’importo minimo dei bond garantibili viene ridotto da 2 milioni a 500 mila euro, favorendo una maggiore accessibilità e diversificazione delle opportunità di investimento.

Percentuali di copertura rimodulate.

Le percentuali di copertura vengono ridefinite per adattarsi alle specificità delle operazioni finanziarie.
Per le PMI classificate nelle fasce 1 e 2 del modello di valutazione, la garanzia massima per le operazioni di liquidità scende al 55% (rispetto al 60% precedente).
Per le PMI nelle fasce 3 e 4, la percentuale di copertura per le operazioni di liquidità è ora del 60%, ridotta rispetto all’80% precedente. Di fatto la liquidità viene sempre meno garantita (rispetto al passato dove la copertura era fino all’80%).
Importante ricordare che in caso di investimenti le fatture di spesa dovranno essere conservate per 10 anni dalla fine del programma di investimento pena, in caso di controlli la decadenza della garanzia e una multa quantificabile nel valore dell’ ESL utilizzato per tale operazione. 

Incentivi agli investimenti e alle start-up.

Il Fondo Centrale di Garanzia (FCG) rafforza il suo ruolo di motore per gli investimenti e lo sviluppo delle start-up (attive da non oltre 3 anni).
Le operazioni finanziarie orientate a programmi di investimento godranno di una garanzia dell’80%, mentre lo stesso livello di protezione sarà esteso alle start-up.
A differenza del passato le start-up non dovranno per forza usufruire di un Consorzio di garanzia che le copra fino all’80%. La soglia per operazioni finanziarie di importo ridotto viene aumentata da 25.000 euro a 40.000 euro, comprese le operazioni di microcredito, che beneficeranno di una garanzia massima dell’80%. Le microimprese riceveranno la garanzia del Fondo a titolo gratuito, mentre la massima garanzia per operazioni di investimento nel capitale di rischio è fissata al 50%.

Il ruolo dei Confidi riprende importanza in quanto per quelli autorizzati la controgaranzia è sempre al 100%. Significa che la banca può deponderare l’intera quota del finanziamento coperto dal garante di primo livello. Con i Confidi inoltre la soglia per operazioni di importo ridotto (per le quali non si apllica il nuovo modello di valutazione) è innalzata da 40.000 a 80.000 Euro.
Inoltre la valutazione viene effettuata direttamente dal soggetto garante autorizzato. Pertanto la garanzia può essere presentata senza Allegato 7 e relativo Business Plan.

Inoltre non dovranno esssere rispettati i vincoli in termini di:
1) finalità: tutte ammissbili con garanzia 80% (anche la liquidità)
2) incidenza dei mezzi propri: ammissibile qualsiasi valore (mentre per l’accesso diretto alle start up è chiesot un minimo del 25% del valore investimento). 

Adattamenti per imprese non-PMI.

Il Fondo Centrale di Garanzia si estende alle imprese non-PMI con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 499. In questo contesto, la garanzia può raggiungere il 30% per le operazioni di liquidità e il 40% per gli investimenti.
Questi cambiamenti riflettono una consapevolezza crescente delle sfide finanziarie e economiche affrontate dalle imprese italiane. La flessibilità del Fondo Centrale di Garanzia nel 2024 si traduce in un quadro più adattabile alle specificità di ciascuna impresa, promuovendo la sostenibilità finanziaria e stimolando gli investimenti chiave per la crescita economica. La continua evoluzione del FCG rappresenta un elemento cruciale nel sostegno alla resilienza e all’innovazione delle imprese italiane in un contesto economico in costante mutamento.

Nonostante queste modifiche, la copertura massima del Fondo Centrale di Garanzia rimarrà invariata a 5 milioni di euro per singola impresa per l’intero anno 2024. Questo aspetto riflette l’obiettivo di ritornare alla disciplina operativa pre-Covid e semplificare le coperture del Fondo ante-emergenza Covid.

Interventi a Favore delle Imprese Colpite dall’Alluvione del 2023.

Parte degli emendamenti si concentra sugli interventi a favore delle imprese del Centro Italia colpite dall’alluvione del 2023. Ristori per 300 milioni di euro, destinati dal Fondo Simest alle imprese alluvionate, sono estesi anche a imprese legate a filiere produttive esportatrici. Le imprese danneggiate dall’alluvione, presentando domande di finanziamento agevolato entro il 31 dicembre 2024, saranno esentate da qualsiasi richiesta di garanzia.

Commissione Mancato Perfezionamento.

Introdotta una commissione per mancato perfezionamento, applicata solo se la percentuale annua di operazioni garantite e non perfezionate supera il 5% rispetto al numero complessivo delle operazioni nell’anno. Questa misura mira a promuovere la corretta esecuzione delle operazioni garantite.

In conclusione, le riforme apportate al Fondo Centrale di Garanzia nel 2024 riflettono una chiara visione di sostegno alle imprese in differenti fasi di sviluppo, dalla nascita alle fasi più mature, fornendo un quadro flessibile ed equilibrato per stimolare la crescita economica e mitigare gli impatti delle crisi. 

Importante ricordare il ruolo essenziale di un Business Plan che, oltre alla garanzia, permette alla Banca di vedere le operazioni con una prospettiva di medio lungo termine. Questo perchè, lo dimostra anche questa riforma, i flussi di cassa e l’andamentale hanno ormai un ruolo decisivo nelle scelte che le banche fanno di affidare le imprese. 

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