Il Credito d’imposta ricerca e sviluppo è un beneficio previsto per Legge che consente alle imprese di compensare una parte delle tasse dovute migliorando la liquidità dei propri conti.

Aspetto oggi importantissimo dato che anche l’ultimo degli imprenditori ha ormai capito che si fallisce quando mancano i soldi in cassa (e non per usare un termine tecnico per competenza). Ovvero che dati di bilancio che un tempo erano il punto di riferimento per qualsiasi analisi bancaria hanno oggi lasciato posto a nuovi indici che misurano cash flow e flussi a discapito di dati ormai obsoleti quali fatturato e solidità patrimoniale.  

In sostanza il credito d’imposta rappresenta una somma di denaro che viene sottratta direttamente dall’importo dell’imposta dovuta (IVA, contributi, IRPEF…).

Il credito di imposta lo si può infatti ottenere attraverso varie attività in particolare:

  • come investimenti (in particolare macchinari 4.0)
  • ricerca e sviluppo,
  • Formazione (sempre 4.0)
  • beni strumentali.

Le misure a disposizione OGGI

Le misure interessanti a disposizione oggi rispetto al passato sono:

1 Beni strumentali Industry 4.0

Sono agevolabili gli investimenti in beni strumentali ricompresi nell’Allegato A quali:

  • macchine interfacciate tramite sw al sistema informativo
  • Dispositivi per l’interazione uomo-macchina, per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza in logica 4.0
  • Sistemi costituiti da un software integrato in una macchina e nell’Allegato B.
  • Software stand alone

In questo caso oggi la Legge di riferimento è la 232 del 11 dicembre 2016 e successive modifiche e il credito d’imposta ammonta al 20% dl valore dei beni.

Sul tema quando si parla della possibilità di recuperare credito d’imposta si possono riconfigurare due categorie distinte:

  • BENI STRUMENTALI IN ACQUISTO: ovvero investimenti effettuati tramite acquisto, contratti di leasing o appalto presso terze parti indipendenti.
  • BENI STRUMENTALI IN ECONOMIA: ovvero spese sostenute per realizzare il bene internamente all’azienda.

2 Ricerca & Sviluppo e Innovazione Tecnologica e Digitale

Per ricerca & Sviluppo si intende quel processo di indagine finalizzato alla scoperta di nuove conoscenze per sviluppare nuovi prodotti, servizi o processi non presenti nel settore di riferimento. L’innovazione tecnologia si riferisce all’introduzione di nuove tecnologie, metodi o processi che portano a miglioramenti significativi rispetto alle soluzioni esistenti.

Spesso questa voce permette di recuperare il costo del personale con percentuali che sono notevolmente variate negli anni. 

Ad oggi come credito d’imposta ricerca & sviluppo siamo ad un credito d’imposta pari al 10% del costo del personale impegnato durante l’anno nei progetti di ricerca & sviluppo. Un valore per molti di scarso interesse che ha portato la misura a non avere la rilevanza di un tempo.
Nel triennio 2022/2020 il valore percentuale del costo del personale recuperabile come credito d’imposta variava per il Nord Italia al 20% mentre nel Sud Italia era il 45%.
Ma il dato sicuramente più interessante è stato quello degli anni 2019 e 2018 quando la percentuale di credito d’imposta ricerca e sviluppo recuperabile sul personale impegnato in questi progetti era del 50%.  

Perché quindi sfruttare il credito d’imposta?

I vantaggi offerti dal credito d’imposta sono molteplici e possono essere riassunti in:

  • Finanziari visto che il credito di imposta permette alle aziende di ridurre l’importo delle imposte e aumentare la liquidità disponibile.
  • Miglioramento della competitività dato che l’adozione di tecnologie innovative o l’ottimizzazione dei processi può migliorare l’efficienza e la qualità dei prodotti o servizi offerti. Le aziende grazie al credito d’imposta sono incoraggiate a investire in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, formazione dei dipendenti e altre attività che favoriscono la crescita e la competitività a lungo termine.
  • Miglioramento del rating e dei rapporti con le banche visto che le stesse e gli investitori potrebbero considerare positivamente l’ottenimento di crediti d’imposta come un segnale di solidità finanziaria e gestionale dell’azienda. Favorito per questo l’accesso al credito e minori oneri da pagare per averlo.

Come recuperare i crediti d’imposta ricerca e sviluppo degli anni passati

Ora potrebbe succedere che alcune imprese in passato abbiano internamente svolto attività di ricerca & sviluppo e non conoscendo la normativa non abbiano usufruito di tale agevolazione.

Sembra che la Corte dei Conti dica che oltre 64mila aziende hanno richiesto 5,4 miliardi di euro di crediti d’imposta legati ai fondi Pnrr.

Ma quanti sono i crediti non sfruttati ed inutilizzati?

Certo che l’ideale sarebbe sfruttare il credito d’imposta maturato anno su anno ma nel caso ce lo si fosse per mille motivi perso esiste una risposta della Agenzia delle Entrate che conferma tale possibilità: Ovvero recuperare il credito d’imposta per ricerca e sviluppo maturato negli addietro (ove non fatto e quando le percentuali erano molto più interessanti).

“ né l’articolo 3 del decreto-legge n. 145 del 2013, né il decreto attuativo prevedono l’indicazione del credito d’imposta nella dichiarazione annuale a pena di decadenza dal diritto all’agevolazione. Dal suddetto adempimento, quindi, non dipende né il momento in cui sorge il diritto al credito d’imposta, né quello a partire dal quale è possibile la sua fruizione, stante l’automaticità del riconoscimento del credito stesso a seguito dell’effettuazione delle spese agevolate e dell’avvenuta predisposizione della apposita documentazione contabile a supporto richiesta dalla normativa.

Pertanto, si ritiene che la mancata indicazione nel quadro RU del modello dichiarativo relativo al periodo d’imposta nel corso del quale lo stesso è maturato (2015) ed in quelli successivi (fino all’anno nel corso del quale se ne conclude l’utilizzo), non sia in sé di ostacolo alla spettanza dell’agevolazione.

Tuttavia, come già chiarito dalla circolare n. 13/E del 2017, al fine di non vanificare la previsione normativa che dispone l’obbligo di indicazione del credito d’imposta nella dichiarazione annuale, l’istante dovrà presentare una dichiarazione integrativa per ciascun periodo d’imposta ancora integrabile”

Devo ridepositare i bilanci se uso il credito d’imposta ricerca e sviluppo degli anni precedenti?

Oltre a questo non presenta neanche un problema il fatto che i Bilanci per quegli anni siano già stati depositati.

Su tale punto l’agenzia delle entrate risponde che :“i soggetti tenuti alla redazione del bilancio non devono materialmente allegare al bilancio d’esercizio, depositato presso il registro imprese della Camera di Commercio, la documentazione contabile oggetto di certificazione, in quanto è sufficiente che, una volta predisposta, sia conservata e resa disponibile, insieme al bilancio, al momento del controllo.
Si precisa che tale inosservanza non inficia il diritto al credito di imposta e costituisce una violazione meramente formale, non sanzionabile.

Parimenti, non inficia il diritto al credito di imposta la mancata “allegazione” al bilancio, nei termini dianzi intesi, della certificazione contabile.

Tale omissione costituisce, tuttavia, una violazione di natura formale ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del decreto legislativo 19 dicembre 1997, n. 471, alla quale si rende applicabile la sanzione da 250 euro a 2.000 euro, prevista dal comma 1 dell’articolo 8 citato, con possibilità di avvalersi, ai fini sanzionatori, del ravvedimento operoso di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472.”

Per tale motivo possiamo affermare che risulta possibile recuperare crediti d’imposta per ricerca e sviluppo negli anni passati ma certo rispetto al credito maturato l’anno prima bisogna in questi casi stare attenti ad alcuni aspetti.

I rischi del credito di imposta

Il rischio più alto e temuto è sicuramente quello di Audit da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Generalmente questo tipo di audit ha lo scopo di verificare il rispetto delle normative e che le dichiarazioni dell’azienda siano accurate.
I principali rischi sono dovuti a inesattezze dei calcoli, documentazione inadeguata e il più grave la non conformità alle normative.
Utile far presente e ricordare che oltre il limite di utilizzo del credito d’imposta per un valore oltre i 50.000 Euro in caso di Audit negativo le implicazioni oltre che pecuniarie sono anche per l’amministratore penali.

Un altro rischio nell’utilizzo del credito d’imposta è il cambio di normativa, anche retroattivo. Questo può avvenire quando il governo modifica le regole o i requisiti relativi al credito d’imposta e rende tali modifiche retroattive, cioè in vigore per periodi di imposta già trascorsi.
Una situazione abbastanza remota ma che risulta tra le possibili casistiche sulla quali lavorare quando si sfrutta come beneficio il credito d’imposta.

Infine un altro rischio è il mancato rispetto dei limiti imposti dalla normativa visto che per esempio a partire dal 2020 su diverse misure è stato introdotto il limite di recupero del credito di imposta in 3 tranche annuali. La mancata conoscenza e il mancato rispetto di questi limiti fa incorrere in sanzioni e nel rischio di dover restituire il credito di imposta.

Come utilizzare il credito d’imposta senza rischi

Riassumendo per sfruttare al meglio il credito d’imposta ricerca e sviluppo senza rischi serve:

  • Documentazione accurata: Mantenere una documentazione completa e accurata relativa ai progetti di credito d’imposta, inclusi dettagli su spese, attività e risultati ottenuti. Questa documentazione può essere cruciale durante eventuali audit.
  • Coinvolgimento di professionisti esperti: Collaborare con consulenti esperti nel campo del credito d’imposta per garantire una corretta valutazione delle opportunità e una corretta gestione dei progetti anche nel post-vendita.
  • Regolarità del DURC: il DURC irregolare preclude la fruizione del credito di imposta e prevede importanti sanzioni. È pertanto importante, per tutto il periodo in cui si usufruisce dell’agevolazione, avere il DURC in condizione di regolarità.

Il credito di imposta è uno strumento fiscale importante per le aziende, offre opportunità di ridurre l’onere fiscale e supportare la crescita economica.

Comprende appieno le opportunità, i vincoli e le strategie di gestione dei rischi associati al credito di imposta ricerca e sviluppo è essenziale per massimizzare i benefici fiscali e garantire il successo aziendale nel lungo termine.

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