Un fondo perduto per investimenti Green che premia l’innovazione sostenibile per imprese responsabili è al centro di questa misura di agevolazione, rivolta alle Piccole e Medie Imprese (PMI) con sede operativa in Italia. L’iniziativa premia chi investe in soluzioni green, trasparenti e orientate al futuro. Possono accedere al fondo perduto per investimenti green solo le imprese regolarmente iscritte e attive nel Registro delle Imprese, pienamente operative e non coinvolte in procedure concorsuali come fallimenti o liquidazioni. Le aziende devono essere in regola con i contributi previdenziali e non destinatarie di provvedimenti di recupero per aiuti economici incompatibili con la normativa europea.
SOGGETTI BENEFICIARI
Possono accedere al fondo perduto per investimenti green le PMI con sede operativa in Italia, iscritte e attive nel Registro delle Imprese, in regola con i contributi previdenziali e senza pendenze relative a provvedimenti di recupero di aiuti di Stato.
È necessario disporre di contabilità ordinaria e almeno un bilancio o una dichiarazione dei redditi. Sono escluse le imprese in stato di difficoltà, sottoposte a procedure concorsuali, o coinvolte in illeciti nella gestione di fondi pubblici.
Questa misura premia chi opera con trasparenza e responsabilità, in linea con l’obiettivo condiviso di costruire un tessuto imprenditoriale capace di guidare il cambiamento. In altre parole: innovazione sostenibile per imprese responsabili.
SPESE AMMISSIBILI AL FONDO PERDUTO PER INVESTIMENTI GREEN
Rientrano tra le spese ammissibili gli investimenti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come:
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Acquisto e installazione di impianti fotovoltaici o mini eolici.
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Attrezzature digitali collegate al funzionamento degli impianti.
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Sistemi di accumulo dell’energia, con almeno il 75% di energia prodotta in loco.
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Diagnosi energetiche, fino al 3% dell’investimento complessivo.
Queste spese contribuiscono concretamente a un modello di sviluppo più efficiente e sostenibile, in linea con la visione di lungo periodo richiesta oggi al mondo produttivo.
SPESE NON FINANZIABILI
Sono escluse dal fondo perduto per investimenti green le spese sostenute prima della domanda, gli interventi su edifici non destinati ad attività aziendale e quelli per la vendita dell’energia prodotta (salvo eccedenze).
Non sono ammissibili progetti legati a:
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Energia da fonti fossili.
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Attività industriali ad alta emissione.
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Veicoli inquinanti.
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Trattamento di rifiuti e nucleare.
L’obiettivo è chiaro: orientare il sistema imprenditoriale verso un’economia pulita e circolare, evitando ogni forma di greenwashing.
TIPOLOGIA DI AGEVOLAZIONE
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per investimenti green con percentuali variabili:
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40% per le piccole imprese.
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30% per le medie imprese.
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30% per i sistemi di accumulo.
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50% per le diagnosi energetiche, nei limiti previsti.
Il contributo può essere erogato in anticipo (su almeno il 20% dell’investimento) o in soluzione unica a fine lavori.
MODALITÀ DI ACCESSO
Le domande possono essere presentate dal 4 aprile al 17 giugno 2025 (ore 12:00). Al momento della domanda viene rilasciato un CUP, che dovrà essere indicato su tutta la documentazione.
La selezione avverrà tramite graduatoria, secondo criteri che valorizzano:
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Produzione aggiuntiva da rinnovabili.
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Uso di tecnologie fotovoltaiche innovative.
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Solidità economico-finanziaria.
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Certificazioni ambientali.
Ancora una volta, saranno premiate le imprese capaci di tradurre i principi della innovazione sostenibile per imprese responsabili in investimenti concreti e coerenti.
DOTAZIONE FINANZIARIA
La dotazione è pari a 320 milioni di euro, così ripartiti:
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40% riservato al Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
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40% destinato alle microimprese.
Una spinta importante per riequilibrare lo sviluppo territoriale e sostenere le imprese più piccole che, spesso, sono anche le più dinamiche e innovative
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