Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione del precedente Piano Transizione 4.0, con l’obiettivo di sostenere la trasformazione digitale ed ecologica delle imprese italiane. Attraverso un sistema di agevolazioni fiscali sotto forma di credito d’imposta, il piano incentiva gli investimenti in tecnologie avanzate e sostenibili, capaci di migliorare l’efficienza energetica dei processi produttivi e promuovere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
Rivolto a tutte le imprese con reddito d’impresa, indipendentemente da dimensioni, forma giuridica o settore, il Piano Transizione 5.0 si inserisce in una strategia più ampia di innovazione industriale e riduzione dell’impatto ambientale, contribuendo a rendere il sistema produttivo nazionale più competitivo, resiliente e sostenibile.
SOGGETTI BENEFICIARI
L’agevolazione è destinata a imprenditori con reddito d’impresa, independentemente da forma giuridica, dimensioni o settore, nonché a professionisti. Possono partecipare anche imprese estere che dispongano di una stabile organizzazione in Italia, a patto che gli investimenti ricadano sul territorio nazionale. Sono invece escluse le realtà aziendali in stato di fallimento, accordo di concordato senza continuità, liquidazione o coinvolte in altre procedure concorsuali, così come quelle sottoposte a sanzioni secondo il d.lgs. 231/2001.
SPESE AMMISSIBILI
Sono finanziabili gli investimenti in beni materiali o immateriali nuovi, strumentali all’attività aziendale e inclusi negli allegati A e B della legge 232/2016, purché interconnessi al sistema produttivo o alla propria rete di fornitura. L’agevolazione richiede:
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Riduzione dei consumi energetici ≥ 3% in ambito strutturale o ≥ 5% nei processi produttivi.
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Installazione di impianti per l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili (escluse biomasse), con sistemi di accumulo.
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Spese per formazione del personale relative alla transizione digitale ed energetica.
SPESE NON AMMISSIBILI
Sono escluse dall’agevolazione:
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Spese per beni usati, non nuovi, non interconnessi o non direttamente utili al ciclo produttivo.
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Investimenti in impianti a biomassa.
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Costi formativi erogati da soggetti non qualificati ai sensi del decreto MIMIT.
TIPOLOGIA DI AGEVOLAZIONE ( CREDITO DI IMPOSTA E FONDO PERDUTO)
L’incentivo prevede un credito d’imposta calcolato in base al risparmio energetico generato:
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Per investimenti fino a 10 milioni €:
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35% (riduzione 3–6% struttura / 5–10% processo)
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40% (6–10% / 10–15%)
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45% (oltre 10% / oltre 15%)
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Per importi tra 10 e 50 milioni €:
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5%, 10% o 15% in base alla stessa logica di riduzione.
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Le spese di formazione sono coperte fino al 10% dell’investimento in beni, con un tetto di 300.000 €. Il credito è utilizzabile in compensazione fiscale, nei termini stabiliti.
INFORMAZIONI AUSILIARIE
Per accedere al beneficio è necessario:
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Inviare una comunicazione ex-ante al GSE con il progetto e i relativi costi.
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Versare un acconto almeno del 20% per ogni tipologia di bene.
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Presentare una comunicazione ex-post una volta conclusi gli investimenti.
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Fornire:
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Certificazione ex ante del risparmio energetico stimato.
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Certificazione ex post sull’avvenuta realizzazione e interconnessione.
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Tali certificazioni devono essere rilasciate da EGE o ESCo accreditate UNI CEI 11339.
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Il credito d’imposta è spendibile dopo 5 giorni dalla validazione da parte del GSE e deve essere utilizzato entro il 31 dicembre 2025. Eventuali eccedenze possono essere spalmate in cinque rate annuali.
CHI NON PUO ACCEDERE ALL’ AGEVOLAZIONE
Sono esclusi:
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Soggetti in liquidazione, fallimento o in concordato senza continuità.
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Aziende non in regola con versamenti contributivi o con la normativa sulla sicurezza sul lavoro.
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Benefici decorsi cinque anni, se i beni agevolati sono venduti, trasferiti, non riscattati da leasing o destinati a usi diversi senza autorizzazione.